Nicola Nannini è nato a Bologna nel 1972.
Dopo gli studi classici si è diplomato all'Accademia di Belle Arti di Bologna con il massimo dei voti. È docente di disegno e figura presso la Scuola di Artigianato Artistico di Cento e docente di pittura presso l'Accademia Cignaroli di Verona. Protagonista di numerose rassegne espositive personali e collettive in Italia e all'estero, ha esposto presso gallerie private, musei pubblici e fondazioni. Invitato alla 54° Biennale di Venezia, padiglione Italia. Numerose sono le pubblicazioni che lo riguardano. Vive e lavora tra Bologna e Vicenza.
2012
200x200 cm
Olio su tela e olio su cartone
2012
120x400 cm
Olii su tavola
2012
120x400 cm
Olii su tavola
L'esposizione è una raccolta sintetica di alcune opere di grande formato delle ultime ricerche pittoriche e concettuali di Nicola Nannini.
Nei TYPES la posa è rigorosamente fronte o profilo (come in foto segnaletica) e descrive alcune tipologie umane della vita contemporanea. Ogni ritratto diviene archetipico di una categoria; un elemento emblematico raccolto con attenta selezione; un oggetto umano catalogato con dovizia di particolari per entrare in una sorta di bestiario di fine millennio. Individui anonimi ma carismatici dove la pittura descrive le fisionomie, gli accessori, la carnalità, la corporea materico/presenza e non ultimo il carattere, attraverso un percorso degli oggetti personali che raccontano una apparenza che si fa sostanza. Ogni figura è catalogata, numerata, bloccata su fondo neutro e a grandezza naturale. Gli oggetti sono posati a fianco come icone di uno schermo o accessori di bambole nella "plasticata" confezione, anch'essi numerati e catalogati. Evidente è l'intento enciclopedico, dove l'aspetto richiama una tavola scientifica o un macro taccuino d'appunti da entomologo.
Come per i tipi umani, così Nannini “colleziona” le case (HOUSES) dove abitano, l’ambiente circostante, the environment. L’intento pittorico/enciclopedico prosegue nelle anonime villette a schiera che come treni si allungano e distendono parcheggiate nelle periferie. In “quadri treno”, passo a passo, l’autore scorre di civico in civico gli ingressi, i giardinetti, le finestre ed i muri sbrecciati; vedute assolutamente frontali, di dettaglio in dettaglio descrivendo gli oggetti che le affollano e che parlano dei loro abitanti. Case scelte perché dimesse e quotidiane, senza colpi di scena, la cui normalità ormai globalizzata ne fa il solo vero simbolo dell’Europa unita, poiché simili e concettualmente identiche dalla mitteleuropa al mediterraneo. Opera scelta per l’occasione è un dittico di cm 120x400 della serie Houses dove l’autore descrive con prospettiva centrale il retro di case di periferia degli anni ‘50 dove gli elementi abitativi e gli oggetti di uso quotidiano narrano le vicende dei suoi abitanti, il gusto la cultura, il ceto e il censo, finanche il numero dei componenti il nucleo familiare e l’età.