Matteo Nannini è nato il 23 dicembre 1979 a Bologna. Diplomato con lode all’ Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2003. Dal 1997 inizia a proporre le sue opere in esposizioni pubbliche. Dal 1998 insegna disegno e pittura presso scuole locali in Emilia Romagna. Ad oggi ha esposto in svariate collettive, personali, eventi e fiere dell’arte in città quali: Bologna, Piacenza, Milano, Budapest, Amsterdam, Rotterdam, L’Aia, Shangai, Londra. Sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private in Italia, Inghilterra, Francia, Spagna, Olanda, Ungheria, Stati Uniti e Australia. Suo mezzo espressivo prediletto è la pittura ad olio eseguita su qualsiasi supporto. La produzione di Matteo è caratterizzata dall’ “incontro/scontro” di volontà pittoriche realiste e fascinazioni “iperuranie”. Avvicenda solidità classica e liquefazione pittorico/gestuale. Da sempre interessato alla figurazione, Matteo analizza l’individuo con una pittura corposa e indagatrice, a tratti intimista, senza rinunciare a situazioni e suggestioni surreal-metafisiche più o meno esplicite. In tempi recenti affianca alla produzione pittorica la realizzazione di illustrazioni e fumetti dal sapore ironico e investigativo-noir. Nella primavera del 2015 viene data alle stampe la prima avventura del detective J.W.Wiland character da lui creato nel 2012. Il secondo volume della serie, dal titolo: “BAD” è del febbraio 2016.
120x100 cm
Olio su tela.
Il progetto espositivo proposto per la sede storica del Mare Termale Bolognese prevede la presentazione (per la prima volta a Bologna) di una selezione del ciclo pittorico “OVERFLOATING” di Matteo Nannini. Il ciclo originale composto da 23 olii su tela (ora “smembrato” in collezioni private e pubbliche tra Europa, Stati Uniti e Australia) ciascuno di 120x100 cm era originariamente affiancato da piccoli bozzetti e polittici di dimensioni medio piccole. Tuttora itinerante, questo ciclo pittorico ha preso il via da Milano nel 2009 presso i locali della galleria Agoràrte in porta Romana, passando per la Galleria Delle Visioni di Piacenza e la Franco Senesi Fine Art Gallery di Positano (che ha largamente contribuito alla sua diffusione estera). In questa serie l’intento dell’artista Matteo Nannini è quello di “gettare” un ponte tra differenti concezioni estetico/pittoriche quali la figurazione referenziale, l’espressionismo, la decorazione e l’astrattismo. Cercando di abbattere quelle vetuste e sterili barricate dietro le quali, tuttora, ciascuna delle menzionate correnti si cela e mantiene ostinatamente. Un continuo fluire in cui si passa da una soluzione estetica all’altra senza “traumi di coscienza”. Si può senza dubbio individuare, alla base del ciclo, una sorta di metafora simbolica della vita o dello stato dell’essere umano che non vuole comunque “emergere” in maniera preponderante. Pittura in totale libertà! Che restituisce all’artista la “gioia del fare” e vuole “immergere” lo spettatore in uno stato d’animo sospeso, quasi ipnotico.